Tessitori di fraternità

«Chi manderò?»: «Eccomi, manda me»!

Siamo vicini al mese ottobre, mese missionario per eccellenza. Domenica 18 celebreremo la 94A Giornata Mondiale Missionaria. Papa Francesco nel suo annuale messaggio per la GMM, consapevole che il corrente anno è stato segnato ed è tuttora segnato dalle sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da Covid 19, ribadisce che il cammino missionario di tutta la Chiesa prosegue alla luce della risposta del profeta Isaia  alla domanda del Signore: «Chi manderò?»: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). Una risposta che sempre si rinnova nel "sì" dei missionari e degli uomini di buona volontà, perchè "questa chiamata proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale".

"Nel sacrificio della croce, dove si compie la missione di Gesù (cfr Gv 19,28-30), - afferma il Papa - Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27). E ci chiede la nostra personale disponibilità ad essere inviati, perché Egli è Amore in perenne movimento di missione, sempre in uscita da sé stesso per dare vita". La vocazione missionaria, la risposta alla domanda di Dio «Chi manderò?» si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio, rivelato nella croce di Cristo, per tutta l’umanità.

Dalla missione di Cristo nasce e si sviluppa la missione di tutta la Chiesa e di ciascuno di noi. Senza questa consapevolezza tutte le nostre attività: catechetiche, diocesane, parrocchiali, pastorali, spirituali... risultano essere il riempimento di un contenitore (aver dimostrato di aver fatto qualcosa)  e non  il consequenziale prolungamento della missione stessa di Cristo! (“battezzati e inviati”). Il Papa sottolinea infatti che «La missione, la “Chiesa in uscita” non sono un programma, una intenzione da realizzare per sforzo di volontà. È Cristo che fa uscire la Chiesa da se stessa. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muovi perché lo Spirito ti spinge e ti porta» (Senza di Lui non possiamo far nulla, LEV-San Paolo, 2019, 16-17)".

In questo tempo in cui abbiamo sperimentato l'isolamento, l'impotenza, la miseria delle relazioni sia familiari che sociali, la prima azione missionaria da fare ribadisce il Papa: «… siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri».

 La Chiesa Italiana, ha fatto proprio questo invito del Papa, è ha proposto alla Chiesa Italiana di essere “Tessitori di fraternità": uomini capaci di tessere fraternità con Dio e con i fratelli che incontrano sul loro cammino.

Il nostro Vescovo Ernesto, nella sua Lettera per l'Anno Pastorale 2020-2021, citando San Giovanni Paolo II afferma che nella preghiera "aprendo il cuore all'amore di Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio" (Novo Millennio Ineunte, 33-34), a ribadire che l'indifferenza verso Dio produce indifferenza verso i fratelli, mentre un cuore che incontra Dio nella preghiera costruisce ponti, è capace di aprire il suo cuore, le sue mani, la sua vita ai tanti poveri che incontra nelle comunità.

Spronati dal Messaggio del Papa e dalle Indicazioni Pastorali del nostro Vescovo per quest'anno 2020-2021, vorremmo proporre due semplici cose: la recita comunitaria del Santo Rosario per le missioni una volta alla settimana e l'Offerta della propria sofferenza per i missionari.

The following two tabs change content below.
Pace e bene! Sono don Sergio, Parroco dell'Unità Pastorale di Casperia-Cottanello-Montasola. Qui troverete, oltre ad una presentazione delle principali attività, una fonte costante di informazioni sulle attività di pastorale e catechesi organizzate dalla parrocchia e dai gruppi che vi operano.

Ultimi post di don Sergio Grisolia (vedi tutti)

Condividi sui social network