Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo. Gv 1,9
Cari fratelli e sorelle
Ancora...sarà un Natale diverso!
Questa che appare come una drammatica evidenza, nasconde una grande opportunità, un serio invito al rinnovamento. Ci ritroviamo “costretti” dalle circostanze a concentrarci sull’essenziale.
Proviamoci!
Forse mai come quest’anno sentiamo il bisogno di una compagnia.
La regola del distanziamento ci ha fatto riscoprire l’esigenza insopprimibile delle relazioni e abbiamo compreso più profondamente l’importanza di un abbraccio, di una stretta di mano, di un bacio.
Nell’incarnazione Dio si fa vicino, nostro compagno di viaggio. Così l’umano è abitato da Dio, da una presenza d’Amore che ha messo la sua tenda dentro di noi, nei nostri cuori.
Le persone, ciascuna nella sua singolarità e tutte insieme, diventano abitazione di Dio e sua immagine. L’uomo e la donna, il bambino, il giovane e il vecchio, possono essere guardati e amati come immagine di Dio, sua abitazione e luogo in cui incontrarlo. Noi siamo l’abitazione di Dio!
Nessuna filosofia è mai arrivata a sognare un Dio così vicino e personalmente presente nel cuore dell’uomo.
L’instancabile ricerca di assoluto, di felicità, di pienezza da parte dell’uomo è stata colmata: l’eterno è rimasto “impigliato” nel nostro tempo per aiutarci a districare i nodi della storia; la Luce eterna è qui per illuminare le tenebre; il bambino adagiato nella mangiatoia, povero e inerme, nasconde nella sua debolezza, la forza e la potenza dell’Amore che non teme il sacrificio.
Torniamo all’essenziale: riscopriamo le cose semplici.
Papa Francesco nella sua lettera sul presepe Admirabile signum, scrive: «i poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza. Gesù, mite e umile di cuore, è nato povero, ha condotto una vita semplice per insegnarci a cogliere l’essenziale e vivere di esso. Dal presepe emerge chiaro il messaggio che non possiamo lasciarci illudere dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità».
Il mistero del Natale porti Speranza a tutta la nostra comunità: a quanti vivono nel dolore e nella malattia; a quanti sono stati colpiti dalla crisi economica; agli anziani che più di altri risentono delle restrizioni dovute alla pandemia; ai ragazzi che hanno visto ridursi a zero ogni possibilità di socializzazione con la chiusura della scuola e delle attività sportive e ai bambini che più di tutti si sono adattati alla situazione di emergenza con disponibilità e serenità; alle mamme e ai papà che in questo tempo, più che mai hanno dovuto affrontare l’avventura dell’educazione e dell’accompagnamento dei loro figli.
Buon Natale di vero cuore a tutti voi!
Il bambino di Betlemme, luce per il mondo, porti la pace vera nelle vostre case, giunga abbondante a chi ha maggiormente bisogno di consolazione e di speranza.
Natale del Signore 2021
Un abbraccio
Don Sergio e don Francois