Tutta l’evangelizzazione è fondata su di essa, ascoltata, meditata, vissuta, celebrata e testimoniata. La Sacra Scrittura è fonte dell’evangelizzazione. Pertanto, bisogna formarsi continuamente all’ascolto della Parola. La Chiesa non evangelizza se non si lascia continuamente evangelizzare. È indispensabile che la Parola di Dio «diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale».[…]

Lo studio della Sacra Scrittura dev’essere una porta aperta a tutti i credenti. È fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede. L’evangelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria. (Evangelii Gaudium 174-175)

La Lectio divina

La Lectio Divina comporta varie tappe che non vanno considerate come fasi nettamente separabili, ma punti di vista di un singolo atto perché fondamentalmente è un tentativo di rispondere alla Parola di Dio con tutto il nostro cuore. Nell’atto concreto della Lectio Divina queste tappe possono essere distinte l’una dall’altra, ma non separate. È grazie alla lectio divina che si giunge a pregare la Parola di Dio.

Lo scopo della Lectio Divina è far si che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vengano a dimorare in me, creando una relazione.

Le Tappe della lectio

  • Invocatio (momento di preghiera iniziale)

Si tratta di quel momento che viene chiamato epiclesi; cioè l’invocazione dello Spirito Santo in unione con la Chiesa che non possiede la Parola, ma la custodisce attraverso lo Spirito che riposa su di lei e le Scritture. Si possono utilizzare diverse invocazioni allo Spirito (per es. Vieni Santo Spirito oppure Vieni Spirito creatore). Un aiuto che segue immediatamente l’Invocazione allo Spirito può essere la preghiera del Salmo 119, il salmo dell'ascolto della Parola; è il salmo della Lectio Divina, il colloquio del credente con il suo Signore.

  • Lectio (cosa dice la Parola)

È il primo passo. La tappa della Lectio consiste in una ripetuta lettura di un passo della Scrittura al fine di comprendere il significato che l’autore originario intendeva comunicare ai suoi lettori o ascoltatori. Nella Lectio cerchiamo di capire il brano nel suo contesto originale storico, geografico, culturale.  Qual era lo scopo religioso che il suo autore aveva in mente?  Quando scrisse?  Dove?  In quali circostanze?  Come è stato ricevuto questo messaggio dai destinatari originari?  Importante per la guida dell’incontro è utilizzare alcuni strumenti che spieghino il testo.

Dopo l’invocazione allo Spirito il testo va proclamato e non soltanto letto velocemente: è Dio che parla al suo Popolo!

Dopo la proclamazione il testo può essere letto più volte e con una matita e dei pastelli colorati sottolineare, cerchiare, evidenziare le parole e le frasi che colpiscono di più.

  • Meditatio (cosa dice a me la Parola)

Dopo la prima tappa è importante domandarsi cosa oggi dice a me la Parola. Accostarsi al brano personalmente, nel silenzio per rintracciare quegli elementi che la Parola suggerisce. Colui che guida la Lectio può proporre alcune provocazioni e domande che stimolino la meditazione e l’interiorizzazione del testo.

La Meditatio cerca di conoscere ciò che il testo dice a me oggi. Qual è la rilevanza per l’oggi dell’elemento religioso (di fede) che l’autore, esprime nel testo?  In che modo vengo provocato da questo elemento religioso che viene comunicato attraverso il testo?  I destinatari si sono sentiti provocati dal testo; la provocazione che ricevo io dovrebbe essere come quella che ricevettero loro, anche se le circostanze della provocazione provata da me sono notevolmente diverse dalle loro.

Chiaramente per meditare occorre dunque uno sforzo, una fatica, perché la lettura deve diventare riflessione attenta e profonda. Il testo è capace di parlare e dire cose sempre nuove perché la nostra situazione (il nostro contesto di vita) è sempre diversa.

  • Oratio (cosa dico io nella preghiera)

Questo aspetto consiste nella preghiera che viene dalla Meditatio.  A ciascuno Dio rivela una verità per la propria vita. Dopo l’ascolto e la meditazione è il momento della risposta: nella preghiera si esprime tutto ciò che ci sta a cuore e che il Signore ha suggerito durante il tempo della meditazione.

L’Oratio è una spontanea reazione del cuore in risposta al testo. Ora si parla a Dio, si risponde a lui, ai suoi inviti, agli appelli, alle ispirazioni, ai richiami, ai messaggi che ci ha rivolto nella Parola compresa attraverso lo Spirito Santo. Si tratta di non fermarsi più alla sola riflessione, ma di entrare in dialogo e parlare come un amico parla con il suo amico (Deuteronomio 34,10).

  • Contemplatio

È una tappa che non è facile. È un tentativo di stare davanti a Dio onnipotente tenendo esposto il nostro cuore. 

  • Actio (cosa dico io)

La Lectio divina si conclude con un impegno personale (e/o di gruppo) cui restare fedeli. Venendo in contatto con la Parola di Dio noi riceviamo una spinta per le scelte che sono proprie del cristiano.  Il mio cuore deve essere guidato dalle intenzioni e dalle scelte di Cristo.  E questo non solo per la mia vita personale, ma anche per la mia vita quale membro del Corpo di Cristo che è la Chiesa.

Si tratta di giungere ad una scelta concreta da compiere. In sintesi, l’Actio consiste nel mettere in pratica il frutto di tutti gli altri aspetti descritti sopra. L’agire segue l’ascolto.  La Lectio Divina cerca di dar forma al mio agire.

  • Collatio (cosa condivido della Parola)

La Lectio Divina si può concludere con la condivisione dell’esperienza fatta; condividere vuol dire manifestare, con semplicità di cuore, la risonanza interiore che ha avuto la Parola ascoltata -meditata- pregata – attuata personalmente. La condivisione di ciò che personalmente il Signore ha comunicato contribuisce a edificare tutta la comunità e a maturare un atteggiamento di sincera accoglienza reciproca con la convinzione che l’altro può illuminarmi, può aiutarmi a comprendere maggiormente il significato della Parola.

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Pace e bene! Sono don Sergio, Parroco dell'Unità Pastorale di Casperia-Cottanello-Montasola. Qui troverete, oltre ad una presentazione delle principali attività, una fonte costante di informazioni sulle attività di pastorale e catechesi organizzate dalla parrocchia e dai gruppi che vi operano.

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